Giorgio Belledi
(1933 - 25.03.2009)
Aveva 76 anni, ed è stato un personaggio importante nella storia degli spettacoli e in genere della cultura di Parma. Oltre alla specifica attività di regista teatrale, a lui si devono molte inziative: in particolare il Festival internazionale delle marionette e dei burattini. Belledi aveva partecipato anche a tante altre iniziative, fin dai tempi (anni '70) del Festival del teatro universitario. Lunga anche la sua collaborazione con il teatro Regio: quasi 30 anni, in particolare nel periodo in cui lavorò al finaco deglil assessori Negri e Bioli. La morte di Giorgio Belledi è avvenuta ieri. E, in linea con la sua natura di personaggio schivo, non ci saranno funerali, ma solo un momento privato con gli amici prima della cremazione. La notizia si è diffusa questa mattina in città, suscitando profondo cordoglio.
Il ricordo del presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli: “Con lui se ne va un pezzo di storia di questa città, che a persone come lui deve il posto di primo piano che oggi occupa nel panorama culturale italiano e internazionale. Giorgio Belledi ha attraversato la vita culturale di Parma in anni in cui quelli che la animavano non erano in tanti. Apparteneva a quel gruppo di persone e istituzioni che facevano la cultura di Parma, in una dimensione certamente più raccolta di quella di oggi, ma non per questo meno vivace, intensa e aperta al mondo. Il suo lavoro ha lasciato il segno, per la capacità di costruire e di innovare con la cultura. Il teatro per lui era un entusiasmo da vivere a 360° gradi, in tutte le strade che si potevano percorrere, e anche in quelle che non erano ancora state pensate. Un’identificazione profonda tra la professione e la passione di una vita, che non lo ha mai abbandonato”. “Parmaindialetto” ricorda Giorgio Belledi come regista e organizzatore dello spettacolo dialettale al teatro Pezzani nel 1998, per il centenario della nascita di Renzo Pezzani. Giorgio Belledi, riuscì per l’occasione a mettere insieme tanti attori dialettali Parmigiani che sotto la sua attenta regia rappresentarono una serata di letture delle poesie e degli scritti di Renzo Pezzani. Parteciparono: Aldo Pesce, Enrico Iori, Roberto Veneri, Ettorina Cacciani, Enrico Maletti, Ernesto Campanini, Alfonso Patrì, Mauro Adorni, Luigi Frigeri, Lino Manotti, Giordana Pagliari e tanti componenti delle compagnie dialettali di Parma e provincia, il tutto presentato da Auro Franzoni. Un episodio che è passato alla storia del teatro dialettale Parmigiano, perché vedere tutti uniti personaggi di varie compagnie è stata la prima volta. Giorgio Belledi riesci a fare anche questo. Esprimendo il proprio cordoglio per la scomparsa di Giorgio Belledi, l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Luca Sommi osserva che “la nostra città perde una figura importante, che spiccava, per le sue straordinarie doti intellettuali, non solo a Parma, ma anche nei circuiti culturali internazionali. In particolare, a Parma Belledi è sempre stato un vero e proprio punto di riferimento. Il suo carisma e il suo alto spessore umano costituivano, infatti, uno straordinario elemento di stimolo sia, nello specifico, per il mondo teatrale, sia per tutto il panorama culturale della nostra città”. GAZZETTA DI PARMA del 26.03.2009 Leggi QUI l'articolo di Gustavo Marchesi E’ morto un’altra di quelle persone alle quali la
città di Parma deve dire grazie. E’ morto Giorgio Belledi, irruento sognatore, regista
organizzatore teatrale, inventore di quello straordinario Festival
internazionale di marionette e burattini che rese Parma
internazionale. Giorgio è stato anche una delle grandi colonne del Cut e del
Festival del teatro universitario. Addio Giorgio, torrente in piena che te ne sei andato a 76
anni. Addio al tuo entusiasmo a volte pasticcione ma sempre
sincero. Addio a quel modo pioneristico totale di organizzare gli
eventi quando lavoravi al Regio (dal 1971 al 1998) con
l’assessore Peppino Negri con Enzo Bioli, con Claudio del Monte. Non c’è una solo persona a Parma che abbia frequentato la
cultura che non ti abbia conosciuto, che non abbia avuto da te qualcosa
di profondo, consiglio, parole di aiuto e conforto artistico. Hai fatto
tanto, hai inventato e appoggiato centiniaia di iniziative, mostre,
rassegne, sperimentazioni varie. Hai riempito non solo i palcoscenici ma anche il giorno e la
notte di questa città. Sei stato un costruttore di sogni, domestici ma
non per questo meno importanti nella crescita della città e dei
singoli. mancherà la tua umanità, la voglia di appropriarsi e di
regalare agli altri la fantasia, la cultura. L’etica e l’utopia di crescere assieme. Il colto che diventa popolare e viceversa. Parma Repubblica.it
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